Evita lo storno risorse!
Ogni anno, a ridosso dell’autunno, migliaia di aziende si accorgono troppo tardi che una parte delle risorse accumulate sui Fondi Interprofessionali sta per andare persa. È il fenomeno dello storno: i contributi non utilizzati nei termini previsti vengono riaccreditati al fondo comune e non sono più a disposizione dell’azienda.
Per le risorse umane e per chi gestisce la formazione, questo è un nodo cruciale. Il rischio non è soltanto perdere liquidità disponibile, ma anche rinunciare a opportunità di crescita e aggiornamento che possono rafforzare le competenze chiave dell’organizzazione.
Molti HR affrontano questa situazione con un senso di urgenza: “dobbiamo fare qualcosa prima della scadenza”. Ma pianificare in fretta, senza una strategia, porta a scelte formative improvvisate e a un uso inefficace dei fondi. L’obiettivo non è spendere per non perdere, ma investire in progetti che generino valore e impatto reale.
Le scadenze sono chiare e ricorrenti: Fondimpresa, ad esempio, prevede lo storno al 31 dicembre. FonARCom chiude finestre a giugno e a dicembre. For.Te segue un ciclo a 36 mesi dall’accredito. FBA lavora su avvisi con scadenze precise. Conoscere queste date significa giocare d’anticipo e costruire un piano che eviti lo storno risorse, preservando i fondi e trasformandoli in leva di crescita.
In questo contesto, strumenti come i Toolkit IN.SI. per PMI e Grandi Imprese diventano alleati strategici. Permettono di identificare i gap, selezionare format adatti e presentare piani formativi in tempo utile, evitando la corsa dell’ultimo minuto e garantendo un ROI rapido.
Scenario Fondi Interprofessionali – Scadenze 2025
Per comprendere come non perdere fondi, bisogna partire dai principali attori in campo. Nel panorama italiano, i cinque fondi più rilevanti per numero di aziende aderenti e valore di risorse gestite sono:
- Fondo Artigianato Formazione (FART): ~156.000 aziende aderenti
- FonARCom: ~153.000 aziende aderenti, contributi riconosciuti 2023 ~49,6 M€
- Fondimpresa: ~142.000 aziende aderenti, versamenti 2023 ~420–434 M€
- For.Te: ~133.000–135.000 aziende aderenti, valore contributi stimato simile a Fondimpresa
- FondItalia: ~80.000 aziende aderenti
Date di storno e utilizzo risorse
- Fondimpresa: piano per risorse 2023 entro il 28 giugno 2025; proroga straordinaria fino al 31 dicembre 2025 per risorse 2022 se richiesta entro il 23 giugno.
- FonARCom: proroga risorse 2024 al 30 giugno 2025; ulteriore proroga al 31 dicembre 2025 per chi presenta richiesta.
- For.Te: scadenza a 36 mesi dall’accredito INPS per ogni annualità; richiede monitoraggio costante del conto.
- FBA: avvisi con scadenze distribuite tra ottobre 2025 e febbraio 2026.
- FondItalia: meccanismo a sportello; fondi disponibili fino a esaurimento plafond.
Conoscere queste scadenze permette di programmare l’utilizzo del budget formativo in modo ordinato, integrando corsi brevi e format già pronti che consentano di presentare e avviare piani in tempi rapidi.
Come agire subito: toolkit e soluzioni IN.SI.
Il primo passo è avere un quadro chiaro dei fondi disponibili. Un audit veloce delle risorse, incrociato con le scadenze specifiche, consente di definire un piano realistico.
Per agire con efficacia, IN.SI. mette a disposizione:
- Toolkit PMI e GI: strumenti per progettare piani formativi personalizzati in tempi rapidi, con proposte di corsi ad alto impatto.
- Compliance Express: pacchetto e-learning di 4 ore su GDPR, 231 e Cybersecurity, ideale per chiudere gap normativi e impegnare risorse prima delle scadenze.
- Neuro Lab e Engage Kit: format brevi e replicabili che generano engagement e cambiamento comportamentale, perfetti per inserimento in piani finanziati con scadenza a breve.
- Corsi ad alto ROI (≤ 90 giorni): AI per Excel, Time Management & LEGO, Quick Assessment ASR 2025.
L’obiettivo è evitare progetti di emergenza e proporre iniziative che possano essere presentate ai fondi in tempo utile, con contenuti coerenti e misurabili.
Conclusione
IN.SI. è assolutamente convinta che il budget formativo non sia una semplice voce contabile: è una leva strategica: ogni euro inutilizzato è un’opportunità persa di rafforzare competenze, aumentare produttività, migliorare la cultura aziendale. E ogni storno è un’occasione mancata di usare risorse già destinate alla crescita.
Le aziende che agiscono per tempo trasformano il budget formativo in un investimento concreto. Non si tratta solo di salvare i fondi dalla scadenza, ma di farli fruttare con piani formativi mirati. Pianificare entro fine anno significa avere il tempo di allineare i contenuti agli obiettivi strategici, scegliere format ad alto impatto e predisporre la documentazione necessaria per il finanziamento.
Il Q4 è il momento giusto per questa operazione: abbastanza vicino alle scadenze per avere la spinta all’azione, ma ancora in tempo per progettare interventi di qualità. Che si tratti di PMI con poche ore da programmare o di Grandi Imprese con piani complessi, la regola è la stessa: agire in anticipo, con chiarezza di obiettivi e strumenti pronti all’uso.
IN.SI. offre soluzioni pensate per questo: toolkit per la pianificazione, format brevi e ad alto ROI, corsi compliance per chiudere gap normativi, e percorsi unconventional come Neuro Sprint Kit ed Engage Kit. La combinazione giusta permette non solo di salvare le risorse, ma di trasformarle in valore reale per l’organizzazione.
Il tempo stringe. Ogni settimana che passa riduce le opzioni disponibili. Agire ora significa arrivare alle scadenze con piani approvati, risorse impegnate e un Q1 2026 già in partenza con una strategia solida. La scelta è semplice: lasciare che i fondi vadano persi o trasformarli in una leva di crescita.