Dall’obbligo alla cultura della prevenzione: il nuovo paradigma della sicurezza aziendale

L’ASR 2025 segna un punto di svolta nella formazione sulla sicurezza.
Non è solo un aggiornamento tecnico o un adeguamento di programmi: è una revisione culturale del modo in cui le aziende concepiscono la prevenzione.

Per anni la formazione obbligatoria è stata interpretata come un dovere amministrativo: ore da erogare, attestati da archiviare, firme da raccogliere. Con l’ASR 2025, il legislatore cambia direzione e introduce una prospettiva più evoluta: la sicurezza come competenza organizzativa, che deve essere progettata, monitorata e migliorata nel tempo.

Dal 24 maggio 2025, e con un periodo transitorio di 12 mesi per l’adeguamento (fino al 24 maggio 2026), tutte le imprese dovranno dimostrare coerenza tra formazione, DVR e rischi reali. Non basterà più formare: sarà necessario misurare l’efficacia della formazione stessa.

Cosa cambia con l’ASR 2025

Il nuovo Accordo introduce tre parole chiave: uniformità, efficacia, tracciabilità.

  • Uniformità: vengono definiti contenuti minimi e durate comuni per lavoratori, dirigenti e preposti, superando la frammentazione regionale.
  • Efficacia: la formazione dovrà essere interattiva, esperienziale e orientata al comportamento, non solo all’informazione.
  • Tracciabilità: i corsi e-learning saranno ammessi solo se erogati su piattaforme LMS certificate, con autenticazione e controllo delle presenze.

L’elemento più innovativo riguarda i preposti: dovranno aggiornarsi ogni due anni e ricevere una formazione dedicata sulla vigilanza operativa.
Ma la vera rivoluzione è metodologica: l’ASR 2025 allinea la sicurezza al modello ISO 45001, richiamando esplicitamente il ciclo Plan–Do–Check–Act (PDCA) come principio guida per la gestione continua del rischio.

Il PDCA come linguaggio della nuova sicurezza

Il PDCA non è un acronimo tecnico: è una mappa mentale per progettare e migliorare la formazione sicurezza. In pratica, rappresenta il passaggio dall’adempimento all’apprendimento organizzativo.

  • Plan (Pianificare) significa partire dall’analisi dei rischi e progettare la formazione in modo mirato: chi forma chi, su cosa, con quale obiettivo misurabile.
  • Do (Agire) è l’erogazione consapevole: formare non per “coprire ore”, ma per cambiare comportamenti.
  • Check (Verificare) introduce un principio di trasparenza: misurare l’efficacia formativa, confrontare dati, individuare lacune.
  • Act (Migliorare) chiude il cerchio, trasformando i risultati in azioni correttive e in nuovi standard aziendali.

È un processo dinamico, che sposta la formazione dalla logica “una tantum” alla logica di sistema, esattamente come avviene per la qualità o l’ambiente.

Il Quick Assessment IN.SI.: il primo passo per il “Check”

Per accompagnare le aziende in questa transizione, IN.SI. ha sviluppato il Quick Assessment ASR 2025, un servizio pensato per rendere concreto il principio di “Check” del ciclo PDCA. Si tratta di una verifica rapida ma strutturata dello stato di conformità aziendale, basata su cinque aree chiave:

  1. Requisiti dei docenti e dei soggetti formatori.
  2. Validità e aggiornamento degli attestati.
  3. Coerenza tra DVR e percorsi formativi.
  4. Congruenza tra settore ATECO e rischi trattati.
  5. Procedure di gestione dei near miss e tracciabilità.

L’esito è un Report di Conformità personalizzato, che fotografa lo stato attuale dell’azienda, evidenzia le aree critiche e propone un piano di adeguamento sostenibile. Un documento che diventa strumento di audit interno, utile anche per ISO 45001, Modello 231 e ispezioni ASL.

Dalla conformità alla leadership della sicurezza

L’ASR 2025 introduce un concetto chiave: la formazione non è solo mezzo per ridurre i rischi, ma leva per generare leadership diffusa. Il preposto diventa un facilitatore di comportamento sicuro; il dirigente, un custode del contesto operativo; l’azienda, un organismo che apprende dai propri errori.

L’approccio PDCA consente di creare una memoria organizzativa della sicurezza: ogni audit, ogni near miss, ogni aggiornamento formativo diventa un dato utile per migliorare. La formazione si trasforma così da obbligo normativo in capitale cognitivo aziendale: ciò che rimane quando il corso è finito e i comportamenti corretti restano.

Pianificare oggi per evitare rincorse domani

Il termine del 24 maggio 2026 non è solo una scadenza: è la linea di demarcazione tra aziende conformi e aziende mature. Chi pianifica oggi il proprio percorso di adeguamento potrà trasformare l’obbligo in vantaggio competitivo, integrando la sicurezza nella strategia aziendale.

L’ASR 2025 non richiede solo corsi aggiornati, ma una mentalità aggiornata:

  • che misura, non presume;
  • che coinvolge, non impone;
  • che migliora, non si limita a rispettare.

Le aziende che adotteranno la logica PDCA — e che partiranno dal “Check” con strumenti come il Quick Assessment IN.SI. — saranno quelle che nel 2026 non parleranno più di sicurezza “a norma”, ma di sicurezza intelligente, tracciata e generativa.

E questo, oggi più che mai, fa la differenza tra essere a norma e fare cultura della sicurezza.

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