Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto di adozione del Piano strategico sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023, in cui sono stati recepiti numerosi contributi inviati da associazioni imprenditoriali, università ed esperti nell’ambito della consultazione pubblica tenuta lo scorso mese.

Si tratta del primo provvedimento di attuazione del PNRR, che destina per la riforma un finanziamento straordinario di 30.000.00 euro, al fine di realizzare un pacchetto di interventi finalizzati a promuovere e tutelare la proprietà intellettuale nell’ambito della digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo.

Le prossime tappe del Piano riguardano la predisposizione del disegno di legge di revisione del Codice della Proprietà industriale e gli incentivi su brevetti, marchi e disegni, per i quali il Ministero sta già lavorando alla riapertura dei bandi con l’utilizzo anche di una quota di risorse provenienti dal PNRR.

Che cos’è il PNRR

Si sta discutendo in questi giorni in Parlamento sul testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.

Il Piano include un corposo pacchetto di riforme che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza. Nel complesso, il 27% del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico e più del 10% alla coesione sociale.

Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si sviluppa in 6 missioni principali:

  1. La prima missione, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”,  promuove la trasformazione digitale del Paese, sostiene l’innovazione del sistema produttivo e investe in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura.
  2. La seconda missione, “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, ha come obiettivo il miglioramento della sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
  3. La terza missione, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” promuove lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese.
  4. La quarta missione, “Istruzione e Ricerca”, ha come obiettivo il rafforzamento del sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.
  5. La quinta missione, “Inclusione e Coesione”, facilita la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforza le politiche attive del lavoro e favorisce l’inclusione sociale.
  6. La sesta missione, “Salute”, ha come obiettivo il potenziamento dei servizi sanitari e di prevenzione sul territorio, la modernizzazione e la digitalizzazione del sistema sanitario, con la garanzia di equità di accesso alle cure.