L’obiettivo di questo focus è quello di fare luce su un tema di cui sentiamo molto parlare negli ultimi tempi: lo Smart Working.

Per le aziende, per le pubbliche amministrazioni e in generale per il mondo del lavoro, il Lavoro Agile, è in grado di apportare notevoli vantaggi in termini di produttività, di raggiungimento degli obiettivi, di welfare e qualità della vita del lavoratore.

 

Cos’è lo Smart Working

Per capire di cosa stiamo parlando riprendiamo la chiara definizione dell’Osservatorio Digitale del Politecnico di Milano:

Lo Smart Working, o Lavoro Agile, è una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.

Lo Smart Working non deve essere confuso con il Telelavoro. Mentre quest’ultimo si configura come una vera e propria forma contrattuale, lo Smart Working o Lavoro Agile rappresenta un accordo tra lavoratore e organizzazione all’interno del rapporto di lavoro subordinato. Le due forme di remote working si differenziano soprattutto in termini di flessibilità e autonomia. Nello Smart Working, luoghi e orari di lavoro sono scelti liberamente dal lavoratore. Le regole imposte al Telelavoro sono invece abbastanza rigide: orari, luoghi e strumenti tecnologici sono prestabiliti e rispecchiano lo stesso assetto organizzativo utilizzato nel luogo di lavoro.

 

Diffusione dello Smart Working in Italia

In Italia il lavoro da remoto è regolato dalla Legge sul Lavoro Agile ( Legge 21 settembre 2022, n. 142). La normativa definisce lo Smart Working in tutti i suoi aspetti giuridici: diritti dello smart worker e controllo da parte del datore di lavoro, strumenti tecnologici e modalità con cui viene eseguita l’attività.

Secondo Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma, e fondatore della SIT, Società Italiana Telelavoro, lo “smart working” fatica ad affermarsi, pur essendo “il modo migliore di lavorare”: “I vantaggi del lavorare da casa sono inquantificabili, ma in Italia c’è una resistenza patologica al cambiamento”.

Nel 2019 gli smart worker – i lavoratori dipendenti che godono di flessibilità e autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro– sono cresciuti del 20% rispetto al 2018: ad oggi in Italia sono circa 570mila.

58% Applicazione nelle grandi aziende

12% Applicazione nelle PMI 

16% Applicazione nelle Pubbliche Amministrazioni

Gli “Smart Working Award 2019” – il riconoscimento dell’Osservatorio alle aziende che si sono distinte per capacità di innovare le modalità di lavoro grazie ai loro progetti di Smart Working – sono stati assegnati fra le grandi imprese a Europ Assistance per il progetto “EA Smart Working”, Reale Mutua per l’iniziativa “Be Smart”, Saipem per l’iniziativa “FlexAbility”, Sky Italia per il progetto “Open Working”; premiata MailUp fra le PMI e Regione Emilia-Romagna fra le pubbliche amministrazioni, con una menzione speciale per Regione Liguria.

 

I vantaggi dello Smart Working

I principali benefici derivanti dall’introduzione dello Smart Working possono essere misurati per le aziende in termini di:

  • miglioramento della produttività
  • riduzione dell’assenteismo
  • riduzione dei costi per gli spazi fisici.

Per i lavoratori:

  • riduzione dei tempi e costi di trasferimento
  • miglioramento del work-life balance
  • aumento della motivazione e della soddisfazione.

Lo Smart Working, infine, consente di produrre benefici misurabili anche per l’ambiente ad esempio in termini di:

  • riduzione delle emissioni di CO2
  • riduzione del traffico
  • migliore utilizzo dei trasporti pubblici.

 

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Fonti:
Osservatorio School of Management Politecnico di Milano
Osservatorio Smart Working Politecnico di Milano